(KIKA) - SANREMO - Nemmeno il tempo di fare il giro di boa che Amadeus si ritrova costretto ad alzare le barricate per difendere il suo operato in qualità di direttore artistico della kermesse. Tante le domande consegnate al conduttore durante la conferenza stampa che anticipa la terza serata del festival, ma il focus è ancora rivolto alla serata precedente, soprattutto alla controversia riguardante John Travolta.
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L’ormai famigerato ballo del Qua Qua è stato relegato all’oblio: nessuno potrà mai più trasmettere quello spezzone della kermesse visto che il divo non aveva firmato alcuna liberatoria per concedersi a quel, raccapricciante, siparietto. Ma è soprattutto il cachet, si vocifera attorno ai 200mila euro, e la pubblicità occulta offerta la marchio di calzature U-Power a far sbottare Amadeus: “Il copione me lo scrivo io con gli autori - precisa stizzito Amadeus - e sono delle parole che mettiamo perché io possa ricordarmi di cose che ho pensato. Il "Don't worry, be happy" non c'è nel copione. Non sono fedele al mio copione, a volte non lo leggo, ci passo avanti, aggiungo delle parole se sono in anticipo, le tolgo se sto in ritardo. Per me "don't worry, be happy" è non preoccouparti e sii felice. Non potevo immaginare che fosse il claim delle scarpe”.
Il conduttore perde poi il consueto aplomb e attacca i cronisti: “Sembra diciate 'Sta andando tutto bene, dove possiamo andare a trovare una stronzata per fare polemica?'. È venuto a rimborso spese, ci ha ripensato all'ultimo, non ha preso 400mila euro. Non è colpa mia che gliel'ho proposta, lui all'inizio aveva accettato. Poi in quel momento non l'ha sentita sua. Pensiamo ad Allevi al cast di Mare Fuori…Travolta non si è divertito come pensavamo facesse. Non è successo nulla di grave. Per fortuna c'era Fiorello che ha avuto la genialità di trasformarla in una cosa simpatica anche dopo. Stiamo creando un caso dove il caso non c'è".