(KIKA) - LOS ANGELES - Antonio D'Amico non ci sta. L'ex compagno del compianto Gianni Versace, oggi 58enne, si è lamentato pubblicamente per non essere stato interpellato prima delle riprese di American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace, la nuova serie targata FX nata dalla mente di Ryan Murphy, celebre sceneggiatore che in passato ha ideato anche altri show di successo come Glee, Nip/Tuck, American Horror Story e la più recente The People vs O.J. Simpson (prima stagione di American Crime Story), che lo scorso anno ha fatto incetta di premi.

A D'Amico non sono andate giù le immagini del set che sono circolate qualche settimana fa dove si vedeva Ricky Martin, che lo interpreta nella serie, seduto sugli scalini davanti alla villa di Miami con il corpo senza vita di Versace (interpretato da Edgar Ramirez). "Forse si tratta di licenza poetica del regista, ma quella che ho visto non è stata di certo la mia reazione", ha affermato stizzito D'Amico, quello vero.

La risposta di Murphy non si è fatta attendere: "È difficile giudicare nel migliore dei modi un qualcosa che si è visto solo tramite alcune fotografie dei paparazzi, che è quello che è accaduto a noi. Quando si fa uno show del genere, deve essere chiaro che non si tratta di un documentario ma di un docu-drama. Ci sono alcune cose che possono essere rappresentate più liberamente". Murphy ha tenuta a precisare che il suo racconto non so focalizza tanto su come è morto Versace, bensì sul perché è morto. Andrew Cunanan aveva già ucciso cinque volte prima di togliersi la vita, poco prima di essere catturato dalla polizia "Perchè non è stato fermato prima? - di chiede Murphy - Versace fu il suo ultimo omicidio, non doveva morire".