(KIKA) - DOHA - L’Iran canta regolarmente l’inno prima della partita contro il Galles, facendo un passo indietro rispetto alla clamorosa presa di posizione dell’esordio mondiale con l’Inghilterra.

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I giocatori iraniani si sono dovuti piegare alle pressioni del regime, che poche ore prima aveva arrestato in patria il calciatore Voria Ghafouri per aver sostenuto la protesta dei colleghi sui social. Gli undici schierati in campo poco prima del fischio di inizio sono apparsi visibilmente imbarazzati mentre mormoravano a mezza bocca le note dell’inno iraniano: “duratura, continua ed eterna Repubblica Islamica dell'Iran”. Sugli spalti non sono mancate le manifestazioni di dissenso e di commozione: “Donne,vita, libertà”, recitano alcuni striscioni poi oscurati dagli steward.

Dopo il disastroso esordio, sconfitta per 6 a 2 con l’Inghilterra, l’Iran ha battuto due a zero il Galles. Un successo che apre le porte alle speranze di qualificazione ai sedicesimi, ma prima ci sono da battere gli Stati Uniti, la squadra dipinta dal regime come il Grande Satana.