(KIKA) - ROMA - Nel suo primo film da regista, La casa degli sguardi, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, Luca Zingaretti affronta temi a lui cari, come la dignità del lavoro, il potere salvifico della poesia e il ruolo del dolore come strumento per raggiungere la felicità. Ispirato all'omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, il film racconta la storia di un giovane ventenne, interpretato da Gianmarco Franchini, che scrive poesie e vive con grande intensità il dolore del mondo.
L'alcool diventa per lui un rifugio per sopportare l'angoscia di esistere.
"È una storia che mi emoziona perché parla di speranza, di cadute e della capacità di rialzarsi", ha dichiarato Zingaretti ad Askanews. Nel film, Zingaretti interpreta il padre del ragazzo, una figura solida e capace di un amore profondo. "Mi ha colpito il suo modo di essere presente, la capacità di restare accanto. Inoltre, il film offre una riflessione sul dolore: oggi tendiamo a evitarlo e a demonizzarlo, dimenticando che il dolore può essere una forma di catarsi, essenziale per ricominciare", ha concluso il regista.