(KIKA) - ROMA - Miriana Trevisan è stata una delle più accese accusatrici nel movimento #Metoo italiano, prima aveva puntato il dito contro Giuseppe Tornatore, poi ha rivolto le sue attenzioni al marito di Eva Henger Massimiliano Caroletti, entrambi rei, secondo le versioni fornite dall’ex Non è la Rai, di aver abusato del loro ruolo per lanciarsi in avance inopportune.
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“Avevo fatto un regolarissimo provino con il regista Andres Maldonado. Mi presero e io, per prepararmi al ruolo, che era da co-protagonista, presi un coach per studiare il copione, investendoci tempo e denaro. Peccato che anche quella fu una delusione. Il produttore, Massimiliano Caroletti, mi diede il tormento per giorni. Io ero sconvolta dalla sua sfacciataggine anche perché stava per arrivare sul set sua moglie, Eva Henger. Lo rifiutai in tutti i modi. Un bel giorno mi chiamarono per dirmi che il copione era cambiato: avevano tagliato quasi tutte le mie scene”, la rivelazione della Trevisan sulle colonne di Vanity Fair.
Da questa dichiarazione nacque un ginepraio di polemiche, con i legali del produttore che promisero querele ed Eva Henger che intraprese una crociata televisiva contro la Trevisan, che da par suo aveva quantomeno guadagnato in popolarità dopo un lungo oblio televisivo. Una scelta però pagata a caro prezzo, perché il Tribunale di Roma ha emesso il suo primo verdetto sul caso.
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“Miriana Trevisan su richiesta del PM Dott. Felici Procura della Repubblica di Roma unitamente alla parte civile, in data odierna è stata rinviata a giudizio per il reato di diffamazione nell’udienza tenutasi oggi 11 ottobre con il giudice dell’udienza preliminare dott.ssa Attura”. La seconda udienza si terrà sempre a Roma il 12 marzo 2019.