(KIKA) - MONDRAGONE - Matteo Salvini ha dovuto, suo malgrado, retrocedere dalle intenzioni di tenere un comizio a Mondragone: tutt’altro che amichevole il comitato di accoglienza al leader della Lega.
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Lancio di pietre, insulti, scontri con le forze dell’ordine e sostenitori dell’ex ministro hanno reso impossibile l’uscita pubblica, ma si tratterà solo di un rinvio: “I violenti arrivati a Mondragone non ci spaventano e non ci fermeranno. Il comizio è è finito perché alcuni teppisti dei centri sociali e io penso alcuni altri mandati appositamente dalla malavita per far casino hanno impedito la nostra proposta ma ci torno. Io sono testone, non sono quattro scemi che lanciano sassi a impedire la voglia di cambiamento. Nell'arco di pochi giorni tornerò a Mondragone, in maniera più controllata e riservata, non mi faccio fermare da quattro scemi”. Salvini era stato avvisato delle possibili contestazioni, ma aveva deciso di tirare dritto: “Se pensano di intimidirci hanno sbagliato, il mio avversario in Campania è la camorra".
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Il leader della Lega ha dovuto interrompere il comizio all’esterno dell’area Cirio, che da alcuni giorni era diventata zona rossa per l’elevato numero di positivi al Covid nella comunità bulgara.