(KIKA) - SANREMO - Non solo canzoni e battute: sul palco di Sanremo trova posto anche la riflessione sulla malattia grazie ad Antonella Ferrari. L'attrice, lanciata da Centovetrine, convive da anni con la sclerosi multipla e il  suo rapporto con la malattia è diventato prima un libro, Più forte del destino, e quindi un monologo teatrale, arrivato al Teatro Ariston.

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"Ha passato 20 anni girando da decine di medici, raccontando sempre gli stessi sintomi: stanchezze, tremolii, formicolii, visione offuscata, scosse alla schiena. Sono stanca. Che cosa possiamo fare? Altri esami? Li devo rifare tutti? No dottoressa non sono preoccupata, sono solo stanca. Voglio sapere che cos’ho. IO VOGLIO SAPERE CHE COS’HO. Allora l’avete scoperto il mio nemico. Si, si chiama sclerosi multipla."

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"Perché tutto questo tempo? Adesso sorrido perché non mi devo più nascondere. Non sono spaventata, sono sollevata. Da oggi inizia la mia vita alla luce del sole. Potrò camminare senza nascondermi. Non sarò più l’ombra della mia malattia. Sarò io, in cammino, luminosa. Anche quando sarà buio."

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Poi la parola torna ai duetti: emozionante quello di Willy Peyote con Samuele Bersani sulle note della sua Giudizi Universali, frizzante la versione di Ragazzo Fortunato di Jovanotti cantata da Random con Stash dei The Kolors.