(KIKA) - SANREMO - “Un piano b riguardante un Sanremo 2021 senza pubblico non esiste”, Amadeus era stato categorico, la kermesse sotto la sua direzione artistica non poteva prescindere dalla partecipazione della platea, ma la realtà pandemica impone ragionamenti del tutto diversi.
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“Una cosa è certa, scontata per loro e per noi: non sarà un evento pubblico e questo è evidente. L'attuale Dpcm, in vigore fino a 5 marzo, al massimo resterebbe fuori soltanto la serata finale del 6, non consente spettacoli aperti al pubblico nei teatri e nei cinema anche all'aperto. Quindi, non c'è alcuna ipotesi di presenza di pubblico né pagante, né su inviti”, le parole del prefetto di Sanremo Alberto Intini dopo l’incontro con i vertici Rai rappresentano il classico macigno che schiaccia ogni speranza. Sembra ormai tramontata la variabile nave da crociera, il pubblico vi avrebbe trascorso il tempo lontano dall’Ariston in bolla sanitaria, e riemergono le difficoltà di ordine pubblico. Se una soluzione per la realizzazione della rassegna sembra a portata di mano, l’ultima edizione di X Factor ha fatto da esempio, la possibilità che i curiosi e i fan dei cantanti si accalchino all’esterno del Teatro Ariston preoccupa non poco gli organizzatori.
Insomma, Amadeus si ritrova nuovamente in alto mare con la data di inizio kermesse sempre più vicina, il 2 marzo e sempre meno certezze dalla sua parte. In rete le opinioni non mancano: “Il Festival faccia di necessità virtù. Il pubblico vero non si può avere ma dei figuranti sì - le parole di Renzo Arbore a La Stampa - Basteranno ad Amadeus e Fiorello che sono bravissimi e sapranno inventarsi qualcosa di adatto per giocare comunque. Non si può fare finta di niente: gli spettatori sanno benissimo che teatri e cinema sono ancora chiusi e che è un Festival nato in una pandemia”. Ma c’è chi non riesce a pensare a una kermesse senza pubblico, come Al Bano, che dal suo scranno social scrive: “Un bel festival non si può fare con dei protocolli sanitari. Sanremo è sempre stato un momento di grande ilarità e piena partecipazione, sia di pubblico che di artisti. Avendo a che fare con questa pandemia diventa un festival a metà e visto male e allora mi chiedo: non sarebbe meglio aspettare tempi migliori?”.
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C’è poi da considerare lo scontento dei lavoratori del mondo del mondo dello spettacolo, uno dei settori più tormentati dalla pandemia: “Se il Festival di Sanremo apre al pubblico, mobilitiamoci, scendiamo in piazza - scrive sui social l’attrice e direttrice del Vascello di Roma Manuela Kustermann - Ci sentiamo mortificati, dimenticati. Si parla di turismo, mai di cultura, mai di teatro. È vergognoso che da mesi il ministro Franceschini sia latitante, non dica nulla, non si esponga”.